Una quasi biografia

Metella

Una quasi biografia

Si aspettava che l’autore esprimesse la sua opinione, che dicesse la sua, insomma. Non che restasse acquattato tra le parole, senza svelarsi, pronto ad assalirlo all’improvviso con una presa di posizione o un’opinione che lui non avrebbe mai potuto condividere. Per lui era essenziale sapere prima se si poteva rilassare tra amici o se avrebbe dovuto infiammarsi tra nemici. Se l’autore era uno stronzo o uno dei nostri. Qual vago lasciargli trarre le sue conclusioni lo disorientava.

Storia Lampo

Non sono particolarmente propensa all’autobiografismo introspettivo e l’approccio aneddotico mi demotiva. Preferisco raccontare storie di altri, anche inventate, piuttosto che dilungarmi sulle mie alterne carriere in teatro e nel marketing. E mal digerisco la tendenza a cercare in quello che scrivo una qualche traccia del mio vissuto. Che è evidente ci sia, anche quando dovessi scrivere di alieni nello spazio.

Ho ereditato da mio padre una biblioteca con più di seimila libri che non sono riuscita a leggere tutti. Scrivo da sempre, ma non ha pubblicato niente. Racconti, romanzi, poesie.
In breve, sono una che scrive. Scendo dal letto al Nord e sono onnivora. Una macchina, un figlio, un amore… alla volta.