Il mio Fahrenheit

Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale veder le cose divorate, vederle annerite, diverse.” Era una gioia assoluta seguire con lo sguardo la cenere che prendeva il volo e immaginare che andasse a posarsi su qualche nuvola vagabonda, in rotta verso Oriente, per poi rinascere come una fenice e tornare a roteare sopra alla mia testa, come un avvoltoio, e ricordami che io, che appiccavo ovunque la mia rabbia, non avrei avuto una resurrezione.