Ti eri steso sul letto ancora vestito. Aspettavi il mattino e abbandonavi gli ultimo pensiero nel buio, in cerca di sollievo. Era bastata una parola a smantellare tutto, due sillabe infilate con noncuranza negli occhi, una scheggia a pupilla.
«Vado.»
«Sì, vai. Che resti a fare in questo posto dove le camice a fiori luccicanti sono un affronto? Roba non necessaria, sì, per chi ha tempo per immaginare, cianfrusaglie di poca importanza, i colori. Moine per chi non sta morendo.»