Equinozio

La prima notte di primavera
amore mio
ho socchiuso la finestra della mia camera
e tu sei entrato
con le speranze infrante e le risate
con i silenzi e le parole umane
imperfette e calde
e sei rimasto nel mio canto,
separati dal mondo.

Di primo mattino
amore mio
nella fortuna della quiete
ho cacciato il sole
per restare in penombra
e berci indefiniti e belli
tiepidi e oscuri,
noi da soli e stanchi,
nella prima preghiera
di un’alba in primavera.